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Un profilo inedito di Celso Costantini emerge dalla felice scoperta dei suoi ultimi scritti. Dopo avere compiuto una "rivoluzione" in Cina fondandovi la comunità cristiana con vescovi, presbiteri e religiosi indigeni, a Roma si fece "precursore" di tempi nuovi. Per sottolineare la cattolicità della Chiesa, invocò l'internazionalizzazione del Collegio dei Cardinali e una riforma della Curia romana. Propose un successore di Pietro non europeo; insistette per dare un volto missionario alla Chiesa; propose un concilio ecumenico ancora nel 1939. Paladino di un'arte sacra espressa nel linguaggio delle diverse culture, tracciò ponti tra Oriente e Occidente e tra Nord e Sud del pianeta.